«I miei alunni avevano visto immagini terribili in tivù. Alcuni barconi avevano preso fuoco, erano affondati in mare, nel nostro Mar Mediterraneo.
Le finestre della nostra aula si sono spalancate e una pioggia di domande ha inondato i nostri banchi di scuola. Chi sono quegli uomini e quelle donne? Da dove sono partiti? Perché sono partiti? Perché volevano venire proprio in Italia? Come hanno fatto, i barconi, ad affondare? Quanti sopravvissuti ci sono? E i bambini? Perché anche i bambini?
L’idea delle filastrocche migranti ha cominciato a prendere vita quel giorno».
A scrivere è Carlo Marconi, maestro di scuola primaria e autore di Di qua e di là dal mare. Filastrocche migranti, edito da Gruppo Abele.
Attraverso il linguaggio universale della poesia, con il supporto fondamentale delle immagini, il libro avvicina i bambini e le bambine al complesso e sempre più attuale tema della migrazione e alle sue più estreme conseguenze.
Ventuno filastrocche «che tentano di cogliere, nel meraviglioso mosaico della diversità, quei tratti comuni che ci portano a riconoscere noi stessi come membri della composta e variegata famiglia umana».
Ventuno filastrocche «che, a tratti, hanno l’ingenua pretesa di voler smontare quei pregiudizi e quegli stereotipi che sono alla base di atteggiamenti razzisti, sempre più diffusi nelle nostre realtà quotidiane».
Ventuno filastrocche, una per ogni lettera dell’alfabeto, «che cercano di tener viva dentro di noi, piccoli e grandi, la capacità di indignarsi di fronte alle ingiustizie». E ogni titolo è già una parte della Storia, dalla A di “Addio” alla Z di “Zattera”.
Le rime traghettano chi legge di qua e di là dal mare. Il ritmo a volte incalza e a volte è lento. È instabile e discontinuo, proprio come il moto delle onde.
Il vento soffia forte e non stiamo “comodi” tra queste pagine: alla fine i freddi numeri delle statistiche sugli sbarchi dei migranti si allontanano e ci ritroviamo noi su uno di quei barconi. E questa è la forza del libro, da leggere (e commentare) nelle classi e a casa con i propri bambini e bambine. Oggi più di ieri.
Mi volto e la mia casa si allontana,
scompare poco a poco la mia terra
al passo lento della carovana,
al passo indemoniato della guerra.[Tratto da “Clandestino”]
I proventi di Di qua e di là dal mare. Filastrocche migranti contribuiscono a sostenere le attività di cooperazione internazionale del Gruppo Abele in Costa d’Avorio, anche grazie all’impegno di ventiquattro illustratori e illustratrici che hanno contribuito gratuitamente con i loro disegni alla pubblicazione.
Carlo Marconi
Di qua e di là dal mare. Filastrocche migranti
Edizioni Gruppo Abele, 2018
pp. 80, 15 euro