Blu. Storia illustrata di un colore

Che i colori non siano semplicemente percezione visiva di radiazioni elettromagnetiche è chiaro. Ognuno di essi, in ogni sua sfumatura, nasconde un significato, un simbolismo, una storia sociale, culturale e materiale che ne ha caratterizzato la diffusione nel tempo, procurandone fortuna e miseria.
È stato così anche per il blu, come descrive Cristiana Valentini nell’albo che ha recentemente pubblicato con Editoriale Scienza. Il titolo è Blu. Storia illustrata di un colore e il rimando ai molteplici studi di Michel Pastoureau, editi in Italia da Ponte alle Grazie, mi pare da subito diretto, anche se il pubblico di riferimento è molto diverso.
Valentini, che di quest’opera è autrice e illustratrice, si rivolge alla fascia di età dai 10 anni e decide di caratterizzare il suo lavoro con un grande formato, tantissime illustrazioni che cercano di raccontare anche graficamente l’approccio visivo di epoche differenti e l’inserimento di alcune pagine “cerca e trova” per rendere la lettura più interattiva.
Un libro che si può leggere dall’inizio alla fine, seguendo il viaggio nella storia del blu suggerito dall’autrice, oppure selezionando le pagine che si preferiscono, attirati dall’argomento trattato in un box informativo, dal titolo di un capitolo, da un’immagine in particolare.

Un colore dal passato altalenante

Ai giorni nostri sono riconosciute quaranta tonalità di blu, dalla carta da zucchero al YlnMn Blue. Blu è il colore del cielo e del mare. Blu sono i jeans, tra i capi di abbigliamento più diffusi per versatilità e praticità. Ritroviamo il blu sulle bandiere dell’Unione europea e della NATO, a simboleggiare giustizia e lealtà. Ma la popolarità di questo colore è sempre stata tale? Non proprio.
Che il blu sia un colore dal passato “altalenante” lo si desume bene dalle pagine di Valentini, che ci permette di conoscerlo attraversando diverse culture ed epoche storiche, traendo spunto da molteplici campi come l’arte, la religione, la moda, l’araldica.
Scrive l’autrice:

Vestiti, gioielli, vasi, monete, armi, bandiere, resti delle città e ossa sono testimonianze preziose della vita di donne e uomini vissuti prima di noi e, attraverso questi reperti, gli storici hanno potuto mettere in ordine cronologico gli eventi principali della storia del colore blu.

Ed è un po’ questo il percorso che Valentini sceglie per il suo libro, accompagnandoci in un viaggio che ci porta dagli antichi egizi al mondo contemporaneo.

UN VIAGGIO NEL BLU

Sono tantissime le curiosità, gli aneddoti e i simboli che si nascondono tra le molteplici sfumature di questo colore.
Sapete, ad esempio, che per gli antichi egizi il blu era il colore delle divinità? Blu erano le capigliature e le barbe degli dei.
I greci, invece, lo hanno usato nelle pitture murarie del palazzo di Cnosso, a Creta.
Per i romani il blu aveva una connotazione negativa. Ricordava loro la ferocia e il coraggio dei popoli celtici, che usavano tingersi il corpo di blu prima di una battaglia, per spaventare i nemici. Blu-grigiastra, nell’antica Roma, era anche la “toga pulla”, che si indossava nei giorni di lutto.
Nel Rinascimento, invece, il colore deve la sua fama al lapislazzuli, pietra semipreziosa dal colore blu intenso.

Nella cultura islamica si credeva che un uomo dagli occhi blu avesse doti divine, mentre in quella cristiana il blu si è diffuso con il culto della Vergine Maria, il cui manto, a partire dal XII secolo, è dipinto con blu brillanti e intarsiato con materiali pregiati come l’oro.
Ma la fortuna di un colore, spesso, nel passato, era data anche dalla disponibilità di materie prime da cui ricavarlo, in un fitto intreccio tra caratteristiche geologiche e ambientali dei territori, rotte commerciali e guerre. È stato così anche per il blu, la cui variante blu di Prussia, nel 1706, è stato il primo pigmento sintetico a essere realizzato.
Ci ricorda anche questo Cristiana Valentini in Blu. Storia illustrata di un colore, in un appassionante viaggio che, pagina dopo pagina, prosegue fino ai giorni nostri.