I No che fanno e hanno fatto la storia

È il monosillabo più gettonato tra i bambini capricciosi, il più in voga tra i genitori più severi.
Si è detto che aiuta a crescere, che esprime il valore delle regole. Insomma ai “No” ci siamo abituati fin da piccoli e sono nostri compagni di viaggio lungo tutta la vita. Ma a cosa servono?

Elena Levi, grazie anche alle inconfondibili illustrazioni di Serge Bloch, ne fa un racconto fantastico e insieme storico, che attraversa le culture e le epoche. Si comincia con i No che sono la declinazione delle paure e della saggezza, che assumono la forma di animali che popolano la natura o la fantasia.

Poi ci sono i No che hanno segnato la storia: No è anche l’espressione del coraggio, dell’indignazione, della ribellione e del cambiamento.

Il No segna i divieti, le prescrizioni, ma sottende preoccupazione e cura.

I No hanno fatto le rivoluzioni, hanno tracciato un varco tra il prima e il dopo, inaugurando tante prime volte.

Ci sono, come li definisce l’autrice, tanti No giusti: agli orrori, alle ingiustizie, alla contaminazione dell’ambiente. E, per contro, tanti No ingiusti, come la negazione del diritto alla libertà e all’uguaglianza.

Ricevere un No ci fa sentire incompresi, ma se ci viene fornita una spiegazione di quel no possiamo sentire addirittura di essere amati e protetti da chi ce lo ha imposto.

È un albo che si rivolge ai bambini, fornendo molti esempi che parlano al loro mondo, ma è dedicato anche agli adulti e suggerisce una riflessione sulla necessità di fornire sempre una spiegazione quando si vieta qualcosa, perché solo così il no sarà interiorizzato. E fa sorridere evidenziando anche quei No ai bambini che gli adulti potrebbero tranquillamente evitare!

Un libro a cui non si può dire di no!

Elena Levi, Serge Bloch
Storia del no

Edizioni Clichy, 2024
pp. 40, 21 euro

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