Il contrario delle lucertole: devo ammettere che il titolo mi ha incuriosito molto. E in effetti il libro A? stato all’altezza delle mie aspettative.
Erika Bianchi ha scritto un libro sulla memoria, o meglio sui ricordi di Isabelle, una donna che non A? riuscita a superare il dolore di non essere mai stata riconosciuta dal padre. Il suo passato avrAi?? perA? ripercussioni non solo su di lei ma su tutta la sua famiglia, le sue figlie e le sue nipoti. E cosAi?? andando avanti e indietro nel tempo, l’autrice ricostruisce una storia complicata di affetti, un po’ come accade in tutte le famiglie. Madri, figlie e nipoti dovranno affrontare il proprio passato, fare scelte difficili e cercare il proprio posto nel mondo. Compito non certo facile per noi donne. Tutte le emozioni poi sono in qualche modo ricondotte alla bicicletta, quel mezzo di trasporto che il padre di Isabelle aggiustava con amore. Quella bicicletta su cui Isabelle si A? sempre rifiutata di salire, eliminando cosAi?? la possibilitAi?? di spiccare il volo lasciandosi tutto alle spalle.
Amore, sport, dolore, sogni…Il contrario delle lucertole racconta tutto questo. Ma ritorniamo all’inizio: perchAi?? Il contrario delle lucertole? PerchAi?? se tagli la coda alle lucertole, con il tempo ricrescerAi??, mentre per noi esseri umani le ferite rimangono sempre aperte e non si rimarginano. A? un messaggio un po’ pessimista, A? vero, ma d’altronde ognuno di noi accantona in un angolino i ricordi piA? dolorosi senza superarli definitivamente.
E concludo la recensione con una bella citazione che Erika Bianchi inserisce all’inizio:
ai???Il tempo scorre in un verso solo, ma si riesce a comprenderne il senso solo ripercorrendolo nell’altro.ai??? Sandro Veronesi.