E’ un filo speciale quello che lega i nonni ai nipotini. Svestiti i panni dei genitori severi, i nonni si possono finalmente rilassare e divertirsi allegramente con i bambini. Non c’è gioco richiesto dal bambino che il nonno non faccia, non c’è travestimento che il nonno non indossi. Nella stessa serata i nonni possono diventare Babbo Natale, la Befana, Pikachu, il pirata Barbanera, Lady Bug… O almeno a casa mia funziona così, i nipoti chiedono e i nonni giocano.
Anche a casa di Nico, il bambino protagonista del libro Nonni, piranha e altre storie, il nonno Rodrigo è un compagno di giochi straordinario con cui condividere mille avventure, fare scherzi, raccontare storie incredibili. Anche l’amica di Nico, Rita, ha una nonna speciale che studia inglese e informatica, mentre quello di Manuel gli insegna a costruire casette di legno per gli uccellini, e poi c’è la nonna di Berta che è la migliore cuoca del mondo.
Oggi poi i nonni sono più energici rispetto a qualche decennio fa e, complice anche il fatto che spesso entrambi i genitori lavorano, passano molte ore con i nostri figli. Diventano così un punto di riferimento importante per i bambini e con le loro storie arricchiscono la fantasia dei più piccoli. Ma non solo. I nonni raccontano un mondo che non c’è più, un passato di cui i bambini sono curiosissimi; è sempre divertente guardare la faccia di mio figlio quando il nonno gli racconta di aver vissuto parte della sua vita senza televisore, cellulare e che il suo unico gioco posseduto era una semplice palla. E così giorno dopo giorno i bambini crescono accompagnati dall’affetto dei nonni, anche di quelli che non ci sono più.
Al libro è poi allegato un poster su cui i bambini potranno attaccare le fotografie che immortalano i migliori momenti trascorsi con i loro nonni.