Come nasce una storia? Se state cercando la risposta a questa domanda, state lontano dai soliti luoghi comuni. Ispirazione creativa, studio dei personaggi, architettura dell’intreccio: il solito bla, bla, bla.
Volete sapere come nasce davvero una storia? Ascoltate il ticchettio in sottofondo. Lo sentite? Proviene da una rumorosa macchina da scrivere, «un vecchio pezzo di ferro, con le lettere C E R A U N V O L T quasi del tutto consumate».
Ecco, le storie nascono così. Dal rumore dei tasti schiacciati dalle dita di un vecchio omino barbuto con un paio di occhiali tondi sul naso (senza virgole, tutto d’un fiato). Ma non basta farle nascere. Le storie hanno bisogno di crescere. Per questo servono un luogo perfetto – meglio se in una fiabesca terra senza nome – e circostanze decisamente favorevoli. Oltre, ovviamente, a tempo e pazienza.
Va bene, va bene, accontentiamo i più pragmatici e passiamo alla pratica. Una storia nasce così: si sotterra una pagina, si annaffia con cura e sarà poi il tempo a trasformare il primo, timido germoglio in un bellissimo albero con una folta chioma di fogli bianchi scritti fitti fitti.
Il giardiniere dei sogni di Claudio Gobbetti (età di lettura dai 5 anni), con le delicate illustrazioni di Diyana Nikolova, è un poetico libro edito da Sassi Junior che racconta la nascita delle storie e il destino che unisce ogni lettore e lettrice al “suo” – a ogni suo – libro. Un legame che, ovviamente, va oltre le spiegazioni del marketing editoriale.
I libri nel racconto di Gobbetti non si comprano. I libri non sono merce di scambio. I libri volano, in un intreccio di storie, battendo le loro pagine come ali. Stremati dal viaggio, a un certo punto, decidono quando (e dove) è tempo di fermarsi. Sarà il caso a unire noi, lettori e lettrici, a uno di loro. Dovremo solo incuriosirci, toccarlo, sfogliarne le pagine, premerle contro il nostro viso per sentirne l’odore e farci catturare.
Claudio Gobbetti e Diyana Nikolova
Il giardiniere dei sogni
Sassi Junior, 2019
pp. 40, 13 euro