A? sempre difficile parlare del carcere. Ad esso sono legati crimini, a volte minori altre volte efferati, che la societAi?? vuole dimenticare, dopo aver dato in pasto ai mass media vittime e carnefici. L’istituto penitenziario rimane quindi una realtAi?? sconosciuta e isolata. Ma fortunatamente negli ultimi anni sono stati pubblicati diversi libri che raccontano la vita in carcere dei detenuti e di tutti quelli che per lavoro li affiancano: maestri, educatori, guardie carcerarie, cappellani, volontari…
Dopo Il cortile dietro le sbarre (Elledici editore), Il Maestro dentro (Add editore) racconta i progetti di rieducazione portati avanti all’interno del carcere minorile Ferrante Aporti di Torino. Questa volta A? il maestro Mario Tagliani a raccontare in prima persona i suoi trent’anni di insegnamento al Ferrante Aporti. Il libro ripercorre tutte le tappe di Mario che si ritrova, molto giovane, a insegnare ai detenuti a leggere, scrivere e far di conto. Ma non solo. Il ruolo del maestro in carcere A? anche quello di ascoltare le storie dei ragazzi e cercare un punto di contatto. L’obiettivo A? quello di dar loro una seconda possibilitAi?? di tornare a vivere nella vita reale e inserirsi nella societAi??, non come ex detenuti ma come cittadini a pieno titolo.
Ovviamente lai??i??impatto A? duro, e il maestro Mario impara pian piano a rapportarsi con questi ragazzi dal passato spesso difficile entrando in contatto con i loro pensieri e desideri nascosti.
Educare in carcere significa educare ad apprendere. Il carcere A? stato pensato come un luogo di eccezione (perchAi?? delinquere A? una eccezione alla regola), e quindi anche la scuola lAi?? dentro deve essere eccezionale
Il libro A? molto interessante perchAi?? attraverso le parole di Mario Tagliani si alza un velo sul carcere e conosciamo un po’, anche noi, questi ragazzi. Senza giudicare, Mario Tagliani racconta la sua storia in mezzo alle storie dei tanti ragazzi del Ferrante Aporti.