Il Piccolo Principe di de Lestrade e Docampo

Fu allora che apparve la volpe.
“Vieni a giocare con me”, le propose il piccolo principe,“sono così triste…”.
“Non posso. Non sono addomesticata.”
“Cosa significa addomesticare?”
“Significa creare dei legami. Tu, per me, sei un bambino uguale a centomila altri bambini, e io per te sono una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, avremo bisogno l’uno dell’altra: tu per me sarai unico al mondo, e io per te sarò unica al mondo.”

A 75 anni dalla sua prima pubblicazione per l’editore americano Reynal & Hitchcock, Terre di Mezzo porta alla stampa la reinterpretazione di uno dei più amati classici della letteratura francese contemporanea: il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry.

Come si legge sulla prima di copertina, il testo è stato «raccontato» dalla scrittrice per l’infanzia Agnès de Lestrade. Il risultato? Con un abile lavoro di cura, che nasce da un amore per l’originale che traspare pagina dopo pagina, l’autrice è riuscita ad adattare per i più piccoli il Piccolo Principe (età di lettura dai 5 anni) rimanendo molto fedele al racconto iniziale di Antoine de Saint-Exupéry.

Nonostante il processo di semplificazione, sintesi e taglio Agnès de Lestrade non “tradisce” i suoi lettori e le sue lettrici, che ritrovano nel libro edito da Terre di Mezzo tutta la poesia de il Piccolo Principe.

Un’atmosfera magica la cui bellezza è data anche dalle meravigliose illustrazioni di Valeria Docampo, che con Agnès de Lestrade ha ormai da anni intrapreso un fruttuoso sodalizio artistico (“La grande fabbrica delle parole”, “Domani inventerò”, “La piccola tessitrice di nebbia” e tanti altri). I suoi disegni ci consegnano un biondo Piccolo Principe scarmigliato, con piccoli occhi neri pronti ad “addomesticare” ogni lettore.