La biblioteca scomparsa: una spy story di Luciano Canfora

Leggere La biblioteca scomparsa di Luciano Canfora è un po’ come ritornare indietro nel tempo, in un passato dove le biblioteche di Alessandria e Pergamo, al loro massimo splendore, gareggiavano a colpi di libri. Erano ammessi colpi bassi e furti pur di impossessarsi delle copie originali scritte da autori già famosi a quel tempo: Aristotele, Platone, Demostene, Omero, Ecateo, solo per citarne alcuni. Le due biblioteche avevano raccolto centinai di migliaia di rotoli di papiro e tutto era iniziato quando i Tolomei decisero di spedire in tutto il mondo allora conosciuti, veri e propri agenti commerciali il cui unico scopo era quello di comprare rotoli.

I sovrani di Alessandria e di Pergamo si contendevano il prestigio di quello che fu l’impero di Alessandro Magno, arricchendo sempre di più la propria collezione libraria. Canfora, filologo classico e professore emerito all’Università di Bari, ci riporta così in quel mondo, dentro la biblioteca di Alessandra dove lavoravano i funzionari del sovrano d’Egitto. Incontriamo Callimaco e Zenodoto intenti non solo a catalogare ma anche a tradurre nel modo più fedele possibile i testi sempre attenti a riconoscere i falsi. Il libro si divide in due parti: la prima più narrativa ed è qui che Canfora ricostruisce l’atmosfera del tempo, gli ambienti, i personaggi della vicenda della biblioteca di Alessandria. La seconda invece analizza le fonti da cui il professore ha tratto la vicenda ed è proprio in questa parte che il filologo prende il posto del romanziere.

La biblioteca scomparsa è ormai un classico tradotto in tutto il mondo giunto alla sua diciottesima edizione, Canfora infatti attraverso i documenti trasforma in suo lavoro di filologo in una sorta di giallo storico per scoprire che cosa è avvenuto veramente alla biblioteca, perché, quando e da chi è stata distrutta. Come spesso accade però la storia non ci regala la verità ma ci offre di più: il gusto per la ricerca.