Lollo e il Ponte dell’Arcobaleno, l’amore tra un bambino e un cane

Lollo e il Ponte dell'ArcobalenoCi sono cose che non ci piacciono ma che accadono comunque. Per quante domande o spiegazioni possiamo darci, non resta che farcene una ragione e aspettare che tutto passi. Lo sta imparando Lollo, il bambino protagonista di questo racconto.

Se c’è una cosa che Lollo odia è la pioggia. Non sopporta il CIAF-CIAF delle pozzanghere, i suoi grandi occhiali tondi che si appannano e si riempiono di goccioline, l’ombrello che si inceppa, non si apre e si impiglia dappertutto facendogli prendere ogni volta un bel raffreddore.

Lollo e il Ponte dell'Arcobaleno - 2

Per fortuna c’è la mamma a ricordargli che senza la pioggia non esisterebbero i fiori e le ciliegie, che invece a Lollo piacciono tanto. E poi c’è l’arcobaleno, che arriva sempre dopo un temporale. Proprio come uno starnuto, se l’arcobaleno vuole uscire niente può fermarlo.

Anche un lutto, come la pioggia, spesso ci coglie impreparati, gettandoci in una condizione di impotenza e di tristezza. Sta imparando anche questo Lollo dalla sua mamma.
Da qualche tempo Nina, il cane del bambino, non c’è più e senza di lei Lollo si sente solo. Poco importa se in sogno, ogni tanto, la incontra sotto il grande arcobaleno su un piccolo ponte di legno (come racconta la leggenda dei nativi americani).
Al risveglio Lollo non ricorda più le capriole con Nina, le chiacchierate con i salici e i pettorossi, il naso affondato nel pelo del suo amato cane.

Lollo e il Ponte dell'Arcobaleno - 3

La verità è che Nina non c’è più e lui non può far nulla per cambiare la situazione. Tutto torna cupo. Nel cielo fulmini e nuvole cariche di pioggia. Arriverà l’arcobaleno come dice la mamma?

Dopo il buio torna sempre il colore

Lollo e il Ponte dell’Arcobaleno, pubblicato dalla casa editrice indipendente Glifo, è un albo illustrato scritto da Emanuela Busà, laureata in Scienze naturali e autrice di numerosi libri di divulgazione scientifica in Italia e all’estero. È lei stessa a definire l’urgenza narrativa che ha guidato la stesura dell’opera:

«Lollo e il Ponte dell’Arcobaleno è nato durante il primo lockdown. Avevo la necessità di scrivere una storia destinata ai bambini che affrontasse il tema della morte (spesso ancora tabù nei prodotti per l’infanzia), del lutto e della rinascita.
La malattia, così come la morte, e poi l’arcobaleno, così come la vita, non possono essere fermati: dopo il buio torna sempre il colore, perché la potenza della vita supera tutto».

La storia di Lollo racconta con dolcezza e profondità il legame che lega un bambino al proprio cane, il dolore della perdita e l’importanza di affidarsi ai ricordi, al tempo e all’amore di qualcuno al nostro fianco per maturare la consapevolezza che chi ci vuole bene non ci lascia mai veramente.
Accadrà così, all’improvviso, che nella vita di Lollo tornerà a farsi spazio il colore, grazie alle parole e agli abbracci della sua mamma. Anche il ricordo di Nina a quel punto sarà più nitido e il bambino comincerà a sentirla più vicina e, forse, anche la pioggia…

Lollo e il Ponte dell’Arcobaleno è un albo che si presta a più livelli di lettura, adatto a differenti fasce di età a partire dai 4 anni, completato dalle belle illustrazioni di Francesca Rossi:

«La cosa più difficile per me è stata rendere i due diversi piani, quello della realtà e quello dell’inconscio. È un confine sottile quello tra ciò che accade, tra ciò che ricordiamo coscientemente e tutti i particolari che fanno sì che un ricordo sia bello nella nostra memoria. Io ho cercato di far coesistere questi due diversi piani mixando disegni pieni e disegni al tratto… spero che questa scelta arrivi – in modo più o meno consapevole – anche ai lettori».

Emanuela Busà (testo) e Francesca Rossi (illustrazioni)
Lollo e il ponte dell’Arcobaleno
Glifo Edizioni, 2021
pp. 32, 15 euro

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