La spiegazione è per chi vive da Milano in giù. Schiscetta, o schiscia, parola dialettale che deriva dal germanico quetschen e significa “schiacciare”, “pressare”. Alle origini era il contenitore metallico dove veniva stipato all’inverosimile il pranzo fuori casa, unica alternativa data ai lavoratori pendolari dalle ristrettezze economiche.
Se fino a qualche anno fa a tirar fuori il baracchino in ufficio si rischiava di venire etichettati di spilorceria, oggi è sempre più un fenomeno globale, uno stile di vita. Una scelta cool e “social”, visto che tra l’altro permette di condividere con colleghi e amici le proprie esperienze gastronomiche.
Chiamatela bento box, alla giapponese, o lunch box, strizzando un occhio agli americani, fatto sta che la schiscetta spopola in rete, con blog e siti dedicati. Il suo successo? Il giusto mix tra mangiar bene e sano, necessità di risparmiare, possibilità di ridurre gli sprechi alimentari selezionando dal frigo gli alimenti in scadenza e imparando a riutilizzare in modo creativo gli avanzi.
A cavalcare l’onda nell’editoria sono Lorenzo Buonomini e Jacopo Manni, rispettivamente chef e project manager attivo nell’organizzazione di eventi sociali e culturali. Nel loro Il Re della Schiscetta, pubblicato per Terre di Mezzo, introducono la spiegazione di un fenomeno, il pranzo al sacco, che interessa sempre più persone. «Alcune ricerche stimano che ormai circa 7 italiani su 10 si portano il pranzo da casa – scrivono i due autori -. Quello che stupisce di più è che chi si prepara la schiscetta non sono solo gli operai o comunque le persone che hanno un basso reddito, ma sono anche gli impiegati e, cosa incredibile fino a poco tempo fa, addirittura manager».
Alle 66 ricette presentate nel libro si affiancano tre divertenti menù a tema: per conquistare il o la collega a lume di salvaschermo, per farsi amare da tutto l’ufficio e, il terzo, il più originale, dedicato alla pietanziera del Marcovaldo di Italo Calvino.
Lorenzo Buonomini – Jacopo Manni
Il Re della schiscetta. 66 ricette per un pranzo in ufficio economico e sfizioso
Terre di mezzo editore, 2014
pp. 143, 10 euro
