Il pretesto per parlare del rapporto con l’ignoto arriva quando un a�?terribile mostro blua�? irrompe sulla scena di un parco giochi dove tutto a�� bambini, adulti, animali e cose a�� A? appiattito nella tonalitA� di un giallo senza sfumature. L’unico tono di colore A? il rosso del fiocco che la piccola Mila porta in testa e del suo pupazzo a forma di fragolina di bosco.
Strana e spaventosa, diversa e pericolosa, quella misteriosa creatura non aveva nulla di familiare e quindi nella folla di genitori, nonni, zii, tate suscitA? orrore, allarme e panico: bisognava chiamare la polizia e mettersi in salvo.
Solo Mila, gli occhi chiusi e la guancia incollata al suo pupazzo, sembrava non accorgersi di nulla e all’avvicinarsi del mostro rispondeva con la calma di chi non ha nulla da temere. Tutti invece si aspettavano il peggio e provarono a mobilitare ogni aiuto: asserragliati dietro una cancellata, sollecitarono l’intervento di ambulanze, elicotteri, gendarmi a cavallo. Ci fu anche chi provA? incautamente a risolvere la situazione imbracciando le armi.
Mila gli tese la sua manina, si rivolse a lui nella sua lingua incomprensibile fatta di gorgheggi e aprA� le braccia. Aggrappandosi al suo manto svelA? il mistero: era un cane randagio che, rinchiuso in un sacco della spazzatura, si muoveva per liberarsi.
La narrazione di Marie-Sabine Roger che cattura con la sensazione di una progressiva urgenza e il colpo di scena finale, unita al sapore retrA? e quasi caricaturale delle illustrazioni di Laurent Simon, sono un invito a ritornare bambini per guardare al mondo liberi dai preconcetti, non fermarsi alle apparenze e accogliere il nuovo con curiositA�, apertura e gentilezza.
Marie-Sabine Roger, Laurent Simon
Il terribile mostro blu
Edizini Clichy, 2017
pag. 32, 15 euro