Un pianeta pieno di plastica

Un pianeta pieno di plasticaDa anni, ormai, come famiglia – due adulti, una bambina e un gatto – stiamo cercando di adottare uno stile di vita ecosostenibile.

A questa scelta personale, a volte non semplice da percorrere ma fortunatamente sempre più condivisa da molti, si accompagnano azioni concrete che, giorno dopo giorno, ci hanno portati a una maggiore consapevolezza – e di conseguenza a un più alto senso di responsabilità – nella nostre preferenze di acquisto e nei nostri comportamenti quotidiani.

Un cammino imperfetto

Il cammino non è sempre lineare ed è di certo imperfetto: rifuggiamo le posizioni estreme e spesso la soluzione è frutto di compromesso. Cerchiamo di consumare il necessario, evitando sprechi, e applicando il più possibile la regola delle 4 R (riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero).

Per quanto riguarda l’alimentazione comperiamo prodotti a filiera corta o a Km 0, quando possibile biologici e sfusi. Abbiamo drasticamente ridotto l’apporto di carne e, nel nostro piccolo, auto produciamo quello che riusciamo (ancora troppo poco, per la verità).

La stessa attenzione la riversiamo nella scelta dei detergenti per la casa e dei cosmetici, optando per soluzioni il più possibile meno impattanti sull’ambiente. E potrei andare avanti così, citandovi altri fronti e, allo stesso tempo, altrettanti ambiti in cui con un maggiore impegno potremmo conseguire notevoli miglioramenti.

Obiettivo riduzione plastica

Perché vi racconto tutto ciò su Libermanet, vi starete chiedendo? La ragione è semplice.

Anche se nel tempo siamo riusciti a raggiungere risultati discreti, abbiamo ancora molto da fare. Lo penso ogni volta che, presa dallo sconforto, osservo la nostra differenziata che si accumula centimetro dopo centimetro. Nonostante tutte le buone intenzioni ce n’è sempre troppa: soprattutto di plastica!

Ecco uno degli obiettivi su cui dobbiamo impegnarci di più, coinvolgendo anche Cecilia, la piccola di casa. Come? Sicuramente condividendo in famiglia comportamenti virtuosi e buone pratiche e, perché no, leggendo insieme qualche libro sul tema adatto alla sua età. Un pianeta pieno di plastica di Neal Layton, tra le novità di Editoriale scienza, è stato il nostro punto di partenza e, visti i risultati, ve lo consiglio (età di lettura dai 6 anni).

Di cosa sono fatte le cose intorno a me?

Si parte con una domanda al volo: «Ti chiedi mai di che cosa sono fatte le cose intorno a te?». I tanti oggetti rappresentati nella cucina illustrata sulle prime pagine del libro offrono già la risposta: siamo circondati dalla plastica, un materiale versatile, economico ed estremamente durevole.

Cecilia sposta l’attenzione su ciò che la circonda. Una bambola per terra. Il bicchiere della scuola posato sul tavolino. La giacca a vento appesa dietro la porta. Non le è servito molto tempo per acquisire la consapevolezza che in effetti la plastica è ovunque. Anche nella sua cameretta. Anche in un casa dove per scelta – e lei lo sa – si cerca di preferire altri materiali come il legno, ad esempio.

Il futuro del pianeta dipende da tutti noi

Un pianeta pieno di plastica di Neal Layton spiega ai bambini e alle bambine la storia di questo materiale a partire dalla sua invenzione, 150 anni fa, per mano del chimico Leo Backeland. In modo semplice e diretto nel libro vengono presentati concetti complessi quali la biodegradabilità, le microplastiche, l’inquinamento ambientale.

Passa chiaramente a fine lettura l’informazione che la plastica si trova ovunque, anche dove non dovrebbe essere. La troviamo nei mari, nei fiumi, sulle spiagge, nei parchi, diventando un pericolo per la fauna che popola questi habitat, che rischia di ingerirla o rimanerne intrappolata. Così come arriva il messaggio che chiunque, nel suo piccolo, può fare qualcosa per cambiare la situazione.

Il futuro del pianeta dipende da ognuno di noi, non solo dalle molte figure professionali (scienziati, ingegneri, ambientalisti) che stanno lavorando per rendere meno impattante sull’ambiente l’uso di questo materiale e per ripulirlo dal disastro che il suo utilizzo irrefrenato ha causato nel tempo.
Le esperienze di Hannah Testa, Boyan Slat, Melati e Isabel Wijsen raccolte nel libro dimostrano ai piccoli che il cambiamento può cominciare da tutti, anche da loro. La soluzione, ancora una volta, è racchiusa in una semplice domanda: «Che cosa posso fare io?».

In pieno stile Editoriale scienza Un pianeta pieno di plastica è uno strumento utile per far acquisire ai bambini e alle bambine, in modo coinvolgente e in prima persona, la consapevolezza di un problema estremamente attuale. Il libro non dimentica di offrire le chiavi risolutive, facendo emergere in loro l’importanza delle abitudini quotidiane, sensibilizzandoli alla condivisione di buone pratiche e comportamenti virtuosi quali la riduzione, il riuso e il riciclo.

Neal Layton
Un pianeta pieno di plastica
Editoriale scienza, 2020
pp. 32, 13.90 euro

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